Il Consiglio dei ministri dell’Energia ha fissato il tetto a 180 euro al megawattora, la misura entrerà in vigore il 15 febbraio 2023, una sorta di ‘price cap di ultima istanza’ sul mercato Ttf – La Borsa di Amsterdam del gas – che si attiverebbe solo di fronte a prezzi del gas «straordinariamente elevati».
Dal momento dell’entrata in vigore il meccanismo scatterà automaticamente al verificarsi di queste due condizioni:
La prima prevede che il limite di 180 euro al megawattora sia imposto se i prezzi nella principale borsa del gas europea, la Dutch title transfer facility (Ttf), dovessero superare i 180 euro per megawattora per tre giorni lavorativi consecutivi.
La seconda, in maniera simile alla prima, prevede l’attivazione del meccanismo di controllo solo quando i prezzi della Ttf superino di 35 euro il prezzo di riferimento globale del gas naturale liquefatto (Gnl), sempre negli stessi tre giorni lavorativi consecutivi.
Sarà compito dell’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) monitorare i mercati e pubblicare sul suo sito l’avviso di attivazione del meccanismo di controllo del mercato, nel caso in cui le due condizioni siano soddisfatte, impedendo le transazioni al di sopra di quello che è stato definito ‛limite dinamico di offerta’. Una volta attivato, il limite resterà in vigore per almeno 20 giorni lavorativi e potrà essere disattivato automaticamente qualora i prezzi dovessero scendere al di sotto di 180 euro al megawattora per tre giorni lavorativi consecutivi.
Il nuovo meccanismo di controllo sarà applicato per un anno, ma potrà essere disattivato automaticamente, in qualsiasi momento, se il tetto del prezzo dovesse comportare rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento, la stabilità finanziaria dei paesi membri o nel caso di un aumento della domanda di gas.
Si tratta di un limite piuttosto alto e con dei criteri stringenti, quindi l’effetto sulle bollette sarà probabilmente limitato. Poiché la misura non sarà attiva fino a metà febbraio, le bollette di gennaio non saranno influenzate. Potremmo vedere i primi risultati del tetto al prezzo del gas a inizio marzo, ossia con il controllo del primo flusso di fatture.
Partendo dal fatto che adesso entriamo nella parte vera dell’inverno in cui le temperature sono più rigide e la domanda è più alta, le prime fatture 2023 potrebbero registrare un aumento generico delle bollette.
Ma c’è una buona notizia, oltre alla decisione sul tetto al prezzo del gas, i ministri dell’Energia dell’Unione europea hanno anche stabilito che le società energetiche dei vari Paesi dell’Ue dovranno acquistare in comune almeno il 15% dei propri stoccaggi di energia. In più, entro il 31 marzo 2023 l’Agenzia per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell’energia dovrà decidere un nuovo parametro di riferimento dei prezzi per sganciare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas.
Questo, in pratica, dovrebbe contenere i prezzi almeno dell’energia elettrica.
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